Amazon contro Mondadori, perché Kobo ce la può fare contro Kindle

Libreria Mondolibri di Belluno, in via Mezzaterra insieme ai libri anche Kobo

Resistere è inutile? Perché l’egemonia di Kindle potrebbe non essere così scontata in Italia dopo l’arrivo dell’ereader Kobo by Mondadori. Qualche giorno fa su Twitter ho avuto uno scambio con Francesca Mazzucato: “Sarà molto presto la storia di un tentativo fallito, ambizioso, tenace ma non all’altezza”. Alle mie garbate rimostranze – le suggerivo di non prendere sottogamba non tanto Kobo quanto Mondadori – ha aggiunto: “Io non sottovaluto. Non mi permetterei mai. Ma ho molto intuito e un pochino di esperienza. Sarà il ricordo di un fallimento”.

Ecco, non fraintendetemi, non sono un analista, un esperto di tecnologie, sono solo un uomo curioso che con i libri ci lavora da nemmeno dieci anni. La mia esperienza di lettore digitale è iniziata un anno fa con Kobo, brand cui mi sono affezionato (e di cui vedo i limiti insieme ai pregi); se avessi capacità predittive farei di tutto per entrare in un’azienda IT oppure ne fonderei una io stesso domani. Detto questo, perché credo che il lettore candadese ce la può fare contro Kindle? Perché in via Mezzaterra in centro storico a Belluno Kobo si trova.

Belluno è una città capoluogo di provincia di 36.000 abitanti che nella cartina del nostro Paese sta in alto a destra per intenderci, in genere le persone se la lasciano alle spalle in fretta per raggiungere le Dolomiti. Peccato, perché anche solo una mezza giornata trascorsa per le sue vie farebbe loro scoprire una cittadina davvero graziosa. Belluno ha inoltre una concentrazione di librerie notevole per le sue dimensioni, tra le ultime ad avere aperto c’è anche la Mondolibri – appartenente al circuito di punti vendita legato a Mondadori – di Edda Sartori.

La libreria era indicata come “punto di ritiro” di Kobo e sabato 6 ottobre ho deciso di andare a dare un’occhiata. Ho scoperto che non era possibile solo ricevere il lettore dopo averlo ordinato, no, era già disponibile il Kobo Touch! Potrà sembrarvi irrilevante, un’occorrenza piccola piccola, una cosa davvero di poco conto. Ma è così che tutto inizia sempre: dal molto piccolo (cit.). Ed ecco anche perché Kobo insieme alla rete distributiva di Mondadori potrà dare filo da torcere ad Amazon – avete visto a proposito Jeff Bezos ieri sera al Tg1? Sì, vogliono far capire che sono arrivati.

A prescindere da chi “vincerà”, se Amazon o Kobo, sarà infatti una guerra di visibilità quella che si scatenerà questo autunno a tutto vantaggio della lettura digitale in Italia; poche minuti fa ho visto per la prima volta lo spot “Chi è Kobo?” andare in onda dopo il Motomondiale su Italia Uno. E sapete quante persone guardano la televisione nel nostro Paese, molta di più di quella che naviga in internet. Se i cittadini si abitueranno che il loro lettore è Kobo ed è possibile trovarlo comodamente nel punto vendita sotto casa (vedi Belluno descritto sopra), Amazon ne soffrirà.

Infatti chi ha mai detto che Kindle debba essere il vostro lettore? Come diceva Han Solo: “Nessun campo di energia mistica controlla il mio destino”, tantomeno Amazon. Mondadori grazie alla sua forza e alle risorse che può mettere in campo – leggete a proposito Kobo in Italia, inMondadori la visita in libreria, un reportage preciso e completo del corner Kobo presso la Multicenter di piazza Duomo a Milano – ha buone probabilità di avere in questi ultimi mesi del 2012 un vantaggio competitivo nei confronti di Amazon, proponendo alle masse Kobo come il lettore “più facile”.

Su Twitter il punto forse l’ha colto @afazzini: “Ho chiesto al demoman Mondadori i vantaggi rispetto a Kindle. Risposta: sono identici!” Ed è vero, come anche ho scritto in “Kindle Paperwhite e Kobo Glo, chi ha detto ereader diversi?” ad esempio – se escludiamo che la luce del nuovo lettore di Amazon è più “bianca” (Dash insegna che il bianco è importante) – anche i modelli illuminati frontalmente di entrambe le case si equivalgono. Al lettore interessato ad avere uno store on-line a portata di click non resta che scegliere (per non parlare poi di altri lettori dove questo è comunque possibile come Leggo di IBS ecc.).

Immagini | lettoredigitale.com

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Kobo Touch e dizionari italiani, come usare il vocabolario Devoto Oli incorporato

ereader Kobo e vocabolario della lingua italiana Devoto Oli, un bel matrimonio

Devoto Oli, grazie a Mondadori gli ereader Kobo guadagnano un ottimo vocabolario. Tra le comodità di un lettore digitale c’è la sua leggerezza, tra i suoi vantaggi la possibilità di avere a portata di mano quelli che fino a quindici anni fa erano opere indispensabili ma un po’ ingombranti, i dizionari. Fino a ieri non c’era, adesso con l’aggiornamento software 2.1.4 c’è, la famiglia Kobo ha un parente italiano in più e molto erudito per giunta, il vocabolario della lingua italiana Devoto Oli.

Come potete vedere dalla foto, l’oggetto fisico sarebbe parecchio scomodo da portare in borsa, senza contare la sua pratica custodia di cartone antipolvere e il cdrom compresi nell’edizione 2012. Bene, ora, seppure invisibile (se ci pensate è davvero fantascienza cosa siano diventati i dizionari) mentre leggiamo un ebook sul Touch possiamo richiamare la voce che ci interessa; ho scelto il lemma “sorriso” per dare una dimostrazione pratica a chi un lettore Kobo non l’ha ancora comprato.

Esistono due modalità per attivare il vocabolario: sfiorando la parola durante la lettura possiamo accedere al significato alla pari di altri ebook reader (qualche lettore di Kindle può confermarlo?); oppure evidenziando il lemma, in basso a sinistra potrete scegliere “Definizione” o “Traduzione”, il primo tasto virtuale rimanda alla pagina del Devoto Oli isolata dall’ebook in consultazione, il secondo tasto permette di utilizzare il dizionario Merriam-Webster’s Italiano-inglese. Niente male 🙂

All’aggiornamento software 2.1.4 i dizionari monolingue disponibili sono sette: italiano, inglese, tedesco, francese, spagnolo, olandese e giapponese. A questi si aggiungono quelli bilingue nella combinazione Inglese-italiano, Inglese-tedesco ecc. più l’Italiano-inglese citato sopra. Nel caso vi servisse “spazio” è possibile decidere quali dizionari caricare e quali no, ovvero quali avere sempre a portata di dito, per darvi un’idea il Devoto Oli pesa 10,6 MB, il Merriam-Webster’s 1 MB.

Chissà che entro l’anno non arrivi anche il dizionario portoghese; come forse avrete letto a fine settembre Kobo ha stipulato degli accordi con FNAC (proprio come in Francia) per arrivare nei negozi in Portogallo e con Livraria Cultura per sbarcare nientemeno che in Brasile. Posso anche sbagliarmi ma sull’esempio dell’arrivo in Italia, avvenuto lo ricordo grazie a Mondadori, non credo lasceranno i lettori di lingua portoghese sprovvisti di vocabolario. Buone letture a tutti.

Foto | lettoredigitale.com

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Aggiornamento autunnale software Kobo Touch 2.1.4

La barra di stato del Kobo Touch dopo l’aggiornamento software 2.1.4

Paese che vai firmware che trovi, Kobo debuttando in Italia l’altro ieri ha ufficializzato un aggiornamento software – il 2.1.4 – che era già trapelato nei giorni scorsi, ora è possibile (finalmente) 1. Installare dizionari nelle tue lingue preferite 2. Sfogliare le pagine e caricare gli ebook ancora più velocemente 3 Beneficiare dei miglioramenti apportati alla selezione del testo, all’utilizzo dell’evidenziatore e alla connessione wireless 4 Visualizzare una nuova Guida Rapida (nella sezione Auito).

Ovvio che stia parlando soprattutto agli utenti storici, magari voi l’avete comprato ieri od oggi in una Libreria Mondadori ed è già aggiornato. Un’altra modifica alla home: l’icona “rotella” delle Impostazioni è accessibile non più in alto a sinistra, ero un po’ in panico non trovandola, ma dopo aver sfiorato l’icona “tre linee” in alto a destra che appunto permette di vedere l’ora,  lo stato della batteria, attivare il wi-fi, sincronizzare il dispositivo e consultare la Guida in linea.

Cliccando su Guida in linea, anche se il Kobo non è collegato a una rete wireless, potete accedere alla Guida rapida che altro non è che una serie di sei schermate che spiegano in modo semplice le principali cose da sapere sul funzionamento del Kobo Touch (o Mini): 1. Scopri il tuo ereader 2. Inizia a leggere 3. Cerca una parola 4. Sincronizza la tua Libreria 5. Sospendi la lettura 6. Menu (un riassunto delle icone che troverete utilizzando il lettore digitale).

Non ho ancora avuto modo di smanettarci… ma la voce “Gestisci Dizionari” – sono in tutto quindici, otto bilingue e sette monolingue – raggiungibile mentre si legge un libro elettronico, oppure se cliccate su Lingua nelle Impostazioni, è proprio una bella innovazione rispetto al passato, si può inoltre decidere quali caricare e quali no; credo che ci farò un post domani sul Devoto Oli, tra i miei dizionari preferiti, che Mondadori ha implementato negli ereader Kobo 🙂

Foto | lettoredigitale.com

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Kobo Touch in vendita da oggi nelle librerie Mondadori, come configurare il vostro primo ereader

Facciamo conoscenza con i tre ereader Kobo: Touch, Glo e Mini

Benvenuti, avete appena comprato un Kobo Touch a 99 euro e vi state chiedendo: “E ora?”. Adesso ad esempio collegate il vostro ereader al computer perché, alla pari di un iPod con iTunes, vi serve un software, chiamato Kobo Desktop, per iniziare a utilizzare il lettore digitale. Infatti per fare il set-up e registrare l’ebook reader dovrete scaricarlo gratuitamente.

Nei prossimi giorni arriverà poi un aggiornamento firmware, il numero 2.1.4 – alcuni Kobo Glo ce l’hanno già installato (ad esempio in Inghilterra, cliccate qui) – dove mi aspetto Kobo ci fornirà finalmente un dizionario italiano; sì, ho un Touch dall’anno scorso e vi assicuro che per ora (avete anche voi il firmware 2.0.0?)  non c’è, provate pure a cercarlo.

A questo punto dovete crearvi un account oppure potete accedere tramite Facebook, non sono su questo social network quindi non ho idea di come prosegua la configurazione se cliccate a destra; se invece cliccate a sinistra ci sarà la solita procedura, indirizzo mail, scegli una password, conferma la password. Ora avete le credenziali per accedere al Kobo Store.

Scollegando il Kobo Touch dal computer e accendendolo troverete installato il firmware 2.0.0, se la lingua fosse ancora quella inglese premete sulla rotellina in alto a sinistra, poi “Settings” e nella schermata successiva “Language” e selezionate “Italiano”. Non so bene come funzioni con i dispositivi che troverete nelle librerie, magari sono già a posto.

Mentre sto scrivendo è attivo solamente kobobooks.com e su inmondadori.it è ancora presente la schermata di presentazione del Touch, credo che nelle prossime ore (?) sarà attivata la libreria di Mondadori così come da comunicato stampa: “Il catalogo in italiano offre oltre 60.000 titoli di tutte le case editrici, di cui 30.000 gratuiti”.

Aggiornerò stasera il post; voglio verificare come funziona la promozione speciale che consente di scaricare gratis 🙂 3 ebook a scelta tra i 9 qui di seguito: LéonieIl respiro del drago; La dieta Dukan; Il cacciatore di occhi; L’inverno del mondo; Il linguaggio segreto del volto; 1Q84Steve Jobs; Cinquanta sfumature di grigio.

Aggiornamento: Ho chiamato la Mondadori Multicenter di Bologna in pausa pranzo e una gentilissima ragazza ha confermato quanto già pensavo. All’interno della confezione del Kobo Touch è presente il coupon con i codici – approfondite qui – che permettono di scaricare gratuitamente tre dei libri descritti sopra; è anche possibile collegarsi wi-fi in negozio e farsi assistere nell’acquisto dal personale della libreria.

Quello che non mi aspettavo, e che con il senno di poi avrei dovuto sapere, è che l’account di inmondadori.it – ho dovuto procedere a una nuova iscrizione, pensare a un nome utente e a una nuova password – rimanda a kobobooks.it (vi metto sotto uno screenshot della schermata che appare quando provate a comprare un libro sul sito Mondadori) dove una volta fatto il log-in si completerà la transazione economica. Un po’ tortuoso ma pratico alla fine, inMondadori è una sorta di “vetrina”.

Immagini | Screenshot da Kobo Deskotp e http://www.inmondadori.it

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Paolo Cognetti, Sofia si veste sempre di nero, inseguendo un caratteraccio tra Milano e New York

Sofia si veste sempre di nero di Paolo Cognetti

Sofia si veste sempre di nero di Paolo Cognetti
Minimum fax, settembre 2012, 7,99 €
Reading Life: 3.1 ore di lettura, 26 minuti ogni sessione, 1081 pagine girate.

«”Ci sono ancora tante storie che non so”. “Oh be’. Pietro, inventale. Non sono mica le sacre scritture. Ti do il permesso, usa la fantasia.”».

Vi ho mostrato come comprarlo direttamente dal Kobo Touch in questo post e ora che l’ho finito posso anche recensirlo, non segnalarlo perché questo libro merita. Intanto dura troppo poco 🙂 Tre ore volate tra ieri e oggi; soprattutto, dato che si tratta di racconti legati tra loro, il Touch mi segnalava la durata parziale delle singole parti e alla fine di Brooklyn Sailor Blues mi sono detto: “Nooo, e adesso? Davvero non potrò sapere più nulla di Sofia?”. Per fortuna quei diavoli di Minimum fax hanno riservato una sorpresa ai lettori dei loro ebook, chi ha presente i film dei “Pirati dei Caraibi” sa cosa voglio dire…

Premessa, importante, da Paolo, per i casi strani della vita, andavo a ripetizioni di matematica, poi l’ho perso di vista per anni e sono stato contento di saperlo scrittore, ho letto con piacere il suo “Manuale per ragazze di successo” del 2004, la Milano che lui racconta è la mia Milano, c’erano e ci sono tutte le premesse perché mi ritrovi in quello che ha da dire. E poi c’è la scrittura, precisa come le equazioni che tentava con pazienza di insegnarmi, talmente precisa che alla fine ti sembra semplice e scorri sulla pagina avvinto dalla storia di Sofia e della sua famiglia, delle sue peregrinazioni tra Milano e NY.

Intanto, nonostante siano appunto racconti indipendenti fra loro (addirittura i ringraziamenti finali sono personalizzati per ciascuno), “Sofia si veste sempre di nero” l’ho inteso come un romanzo breve né più né meno. Il centro della vicenda è chiaro, è la protagonista, tutto intorno padri, madri, zie, amici – raramente semplici comparse, anche le città, c’è pure un pizzico di Roma sono “personaggi” – come in un film corale americano, cosa farà Sofia? Dove porterà scompiglio questa volta? Quale sarà il destino di sua madre, suo padre e le attrici e l’amico d’infanzia li rivedremo ancora?

Se volete entrare nelle storie di Sofia sappiate che entrerete nella storia di una famiglia, sia quella tradizionale sia quella formata dagli amici, che in questi anni è diventata importante per quelli della mia generazione; sappiate che percorrerete le strade di una Milano pre-grattacieli, della periferia meneghina settentrionale nel momento in cui le fabbriche smisero di produrre e divennero luoghi da occupare (e poi ancora essere abbattute per far posto a nuovi condomini), di villaggi recintati dopo la tangenziale dove su un albero puoi costruire un casetta ma forse sei più prigioniero che mai.

Qual è la cifra di Paolo? Una scrittura non fine a se stessa dicevo, non un’esibizione di bravura, bella eh? ma in genere sterile o autoreferenziale. Caspita, qui è diverso, c’è una storia finalmente, c’è uno scrittore che si mette da parte o se compare è discreto, e lascia che Sofia diventi così vera da dire, “ma io la vorrei incontrare domani e anche sua zia Marta”, e grazie per avermi fatto entrare all’Alfa di Arese, grazie per avermi portato a New York e se Paolo afferma che “quello che scrivo non mi sembra mai abbastanza bello e non mi sembra mai giusto come lo vorrei” almeno per questo lettore, per me, lo è.

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Tablet ed ereader Nook, avversario di Kindle per ora solo in USA e UK

In questo blog scrivo di Kobo perché è l’ereader che uso, mi sono permesso di accennare ai prodotti Sony perché (bisogna dar loro merito) li trovi con facilità nei negozi di elettronica – il nuovo PRS-T2, a proposito, si staglia tra lettori digitali meno quotati con i suoi 159 euro, almeno nei Mediaworld dove sono andato –, di Kindle perché è il leader del mercato ma mai degli ereader e tablet Nook di Barnes & Noble.

Ora vi spiego il perché, e penso di non essere fuoriluogo citando una delle loro FAQ: “Posso cambiare la lingua del menu del mio NOOK Color (NOOK Simple Touch senza o con GlowLight ecc.) in un’altra lingua che non sia l’inglese? No, il menu è solo in inglese“. Può darsi che la situazione cambi domani, ma cosa devo pensare di un’azienda che produce un lettore digitale equipaggiandolo solo con la lingua del suo mercato interno?

Se volete procedere all’acquisto di un Nook – negli USA hanno appena abbassato il prezzo del GlowLight a 119 dollari per sottrarre vendite al Kindle Paperwhite – il blog di Lorenzo Poggioli vi schiarirà le idee su quanto sia macchinoso utilizzarne uno, cliccate qui (almeno, questa è la mia conclusione). D’altro canto come scrivono gli amici di Pianeta eBook i nuovi tablet Nook HD e HD+ darebbero filo da torcere al Kindle Fire…

Se siete incuriositi su come Barnes & Noble voglia combattere Amazon in un mercato diverso da quello USA (ovvero nel Regno Unito da questo autunno) vi consiglio un articolo/riassunto uscito su The Wee; a mio parere i Nook sono buoni lettori – anche se i suoi ereader attualmente in commercio sono una generazione indietro rispetto a Kindle e Kobo – è proprio la loro politica aziendale “local” che lascia perplessi.

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Come si acquista un ebook con il Kobo Touch

Per acquistare un ebook, dalla home selezionare “Trova libri” e poi “Cerca in Kobo”

Acquistare ebook con Kobo? Niente di più semplice. Chiacchierando su Twitter con Livia Blasi è saltato fuori come già da alcuni giorni (forse per prova dato che a breve Mondadori ufficializzerà l’apertura di inmondadori.it) erano selezionabili su kobobooks.com alcuni libri in italiano degli editori più disparati. E allora ho voluto fare una prova, ho comprato un ebook dal dispositivo – possibile se collegato a una rete wi-fi.

Ora, scegliendo dalla home page la voce “Trova libri” appare un menu a tendina e cinque possibilità, cinque diversi modi per arrivare al libro che cercate: Libri simili, Consigliati per te, Categorie, Liste di lettura e Cerca in Kobo. Nel mio caso conosco il cognome dell’autore (oppure potete cercare per titolo) quindi la scelta giusta sarà Cerca in Kobo dove “Kobo” è sia il vostro lettore sia lo store, come potete vedere nell’immagine sotto.

In alto nella schermata “Cerca nella biblioteca” vedete, ho selezionato Libri Kobo (se viceversa avessi optato per Biblioteca avrei cercato tra gli ebook già acquistati/caricati, cosa inutile quando si cerca un libro da comprare). Appare la tastiera virtuale del lettore digitale, mentre scrivete appaiono dei suggerimenti, nel mio caso nessuno corretto dato che cerco Paolo Cognetti – autore Minimum Fax che conosco da quindici anni.

Premendo “Vai” passo alla schermata successiva, i “Risultati della Ricerca”, dove tra tre titoli con tanto di miniatura della copertina trovo anche l’ultimo libro di Paolo, tra i pochi per ora a disposizione sullo store Kobo (ci si aspetta che l’assortimento sia rimpinguato al più presto) quello che stavo cercando, Sofia si veste sempre di nero, a fianco un tasto virtuale inequivocabile, “Acquista”.

In tre passaggi potete quindi trovare il vostro ebook conoscendo l’autore o il titolo corretto. Questa procedura è simile a quando andate in libreria a colpo sicuro oppure a quando chiedete al libraio che controlla a terminale se il libro c’è o non c’è. Le altre opzioni cercano di aiutarvi in modi differenti, o grazie alle vostre letture precedenti o attraverso macro categorie: thriller, fantasy ecc.

Accipicchia, potreste dirmi, e se premo adesso il tasto “Acquista” che succede? Mi scalano subito i soldi? E se mi fossi sbagliato? Niente paura, la schermata decisiva è quella successiva, “Confirm” – curioso che non sia ancora stata tradotta, forse il prossimo firmware la sistemerà –, dove compaiono il metodo di pagamento, l’indirizzo di fatturazione (ho protetto i miei dati sensibili con la banda nera) e il riepilogo.

Come è possibile pagare un ebook? Collegando il vostro Kobo Touch, Kobo Glo, Kobo Mini ecc. a una carta di credito, se premete “Mostra dettagli” a destra della pagina “Confirm” accedete infatti alla classica schermata ben conosciuta a chi fa pagamenti on-line – o semplicemente a chi ha un iPhone o uno smartphone – con i campi dove inserire il numero della carta, il codice di controllo e la scadenza.

Solo una volta sfiorato il tasto “Acquista ora” il lettore digitale, il Kobo Touch in questo caso, procederà a convalidare il pagamento – Grazie per il tuo acquisto! – e ad autorizzare il download dell’ebook sull’ereader. In pochi secondi il libro da voi scelto si aggiungerà agli altri presenti nella biblioteca comparendo nella home page – tra i cinque titoli consultati per ultimi – pronto per essere letto.

È stato difficile acquistare un ebook? No. Ho comprato con facilità un libro in formato epub, protetto da Adobe DRM, realizzato da una casa editrice indipendente come Minimum Fax grazie a Kobo – e avrei potuto regalarlo a qualcun altro via mail o anche solo scaricare una preview di quell’ebook – il cui assortimento titoli pareggerà si spera in poco tempo quello di Amazon. Il Kindle ha un nuovo avversario in Italia.

Immagini | lettoredigitale.com

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Pordenonelegge 2012, tra letteratura e videogame la parola agli scrittori

Sabato sera in occasione della XIII edizione di Pordenonelegge ero seduto in prima fila ad assistere all’incontro Letteratura e videogames; i relatori erano gli scrittori Tullio Avoledo e Pierdomenico Baccalario, moderatore Luca Crovi della Sergio Bonelli Editore. Luogo della chiacchierata il chiostro della biblioteca civica di Pordenone, sul palco, insieme ai tre personaggi  citati sopra, i libri della Multiplayer.it Edizioni – tutte opere narrative (o manuali, guide strategiche) collegate ai videogiochi attualmente in commercio per PC e le principali console.

Baccalario ha esordito parlando del suo Commodore VIC 20, Avoledo del suo Commodore 64 e Crovi di quando il padre portò a casa Pong per Atari. Insomma per chiunque sappia qualcosa di videogiochi stiamo parlando degli albori di questa forma di intrattenimento casalingo. Ovvio che nessuno di loro si sia fermato agli anni Settanta/Ottanta, sono tuttora videogiocatori, chi più chi meno. Avoledo ha anzi scritto Le radici del cielo nel 2011 (lo trovate in ebook su IBS a 7,90 euro) ambientato nel mondo di un videogame tratto da un romanzo: Metro 2033 di Dmitry Glukhovsky.

Mi perdonerete se vado a memoria; dunque Baccalario e Avoledo – senza gli scrupoli di Bissell che sull’argomento ci ha scritto un saggio, Voglia di vincere, dove sostiene che narrazione tradizionale e meccanismo di gioco siano in contrasto nei videogame – hanno dichiarato che romanzi e videogiochi stanno diventando sempre più vicini, specie quelli dove le tue scelte influenzano in modo significativo il proseguimento della storia. Per Baccalario i videogame hanno portato su schermo i librogame e le loro storie a bivi (e ora siamo al cortocircuito, a breve uscirà infatti il videogame di Lupo Solitario).

Avoledo – fregandosene inoltre della distinzione tra letteratura alta e bassa – ha poi affermato che con i suoi romanzi (vedi L’anno dei dodici inverni nel quale viene citata non a caso la serie di Fallout) ha da sempre ricercato una formula di narrazione vicina a quella presente all’interno dei videogiochi, tanto da sperare che un libro come Un buon posto per morire, scritto in coppia con Boosta, possa diventare un giorno un gioco. Non poteva poi lasciarsi scappare l’occasione di partecipare al progetto Metro 2033 per tratteggiare l’Italia come la vede lui in un universo narrativo ancora intonso.

Crovi ha parlato dell’arrivo in redazione della Bonelli prima del trailer dell’ultimo episodio di Assassin’s Creed e poi del gioco, dello stupore di fronte a un videogame realizzato così bene – ricordo che questo videogioco come ci ha illustrato Emilio Cozzi del Sole 24ORE è oggetto anche di una mostra itinerante, proprio come fosse un’opera d’arte –; nell’arco di quarant’anni insomma le storie prima solo nei libri (e adesso negli ebook) stanno cambiando, stanno diventando sempre più transmediali. Nulla di nuovo per chi mastica già la materia ma ogni tanto il punto sullo stato delle ose è utile farlo 😉

Video | You Tube

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Mondadori XS, la collana di ebook brevi, venti minuti di lettura a un euro o poco più

La copertina dell’ebook di Bonami nella collana XS di Mondadori

20 settembre, ho aspettato la mezzanotte – datemi pure del matto – e su Google Play, perché su altri store non ci sono ancora (stamattina sì, ndr), ho acquistato tre titoli della neonata collana XS di Mondadori. Collezione extra small? Proprio così, anche Mondadori come altri (avete letto spero il post di Mattia Nicchio sulla collana Zoom di Feltrinelli) ha messo sul mercato dei testi brevi in formato ebook, per me, al costo di 0,99 centesimi, ha significato leggere una ventina di minuti a titolo.

Leggo dal comunicato ufficiale (cliccate qui) che gli “XS di Mondadori si caratterizzano per la scelta degli autori, delle storie o dei temi trattati” tanto ambiziosi da ambire a “vedere, leggere e affrontare la realtà” in modo nuovo. Messo in soggezione da simili dichiarazioni di intenti mi sono limitato ad acquistarne tre: Con Picasso incasso di Francesco Bonami, 2012 Ultime notizie dalla fine del mondo di Roberto Giacobbo e Pastiche proustiano in salsa biancoceleste di Alessandro Piperno.

Innanzitutto le copertine (le prime sei le vedete qui sotto): sono essenziali, non vi compare nemmeno il logo o la scritta Mondadori, un elemento grafico – le strisce della maglietta di Picasso, l’anno 2012, un pallone, l’Annunciata di Antonello da Messina, un sipario, un dettaglio della nuova copertina di Paolo Barbieri per l’ultimo libro di Licia Troisi (quest’ultimo ebook è un teasing a tutti gli effetti del volume in uscita a novembre) – poi il titolo e il nome bello in grande dell’autore.

I tre libri elettronici da me acquistati hanno 19 (Bonami), 26 (Giacobbo) e 22 (Piperno) “pagine”, sono in realtà di meno se togliamo copertina, quarta, biografia dell’autore, occhiello di apertura, pagina del copyright finale ecc. Come vi ho anticipato, ho impiegato per leggere ciascun XS tra i venti e i trenta minuti, decidete voi se il prezzo – 0,99 centesimi – è giusto, Mattia sosterrebbe di no, gli editori di sì, come ho già scritto per me il prezzo dell’ebook è un falso problema.

Il pamphlet di Bonami è una stringatissima analisi del successo planetario del fenomeno Picasso, artista che ha dato il titolo anche a un altro suo libro del 2010 Si crede Picasso, Mondadori sostiene che sia un inedito, non ho gli strumenti per dirlo, una sintesi della sintesi della sintesi? Se c’è qualche suo lettore nei paraggi mi piacerebbe sapere la sua opinione. A me è sembrato un po’ troppo legato all’attualità e i riferimenti a Steve Jobs e Strauss-Kahn lasciano il tempo che trovano.

Giacobbo esordisce invece con “questo è il più breve libro, in assoluto, che cerca di dare una spiegazione completa del mistero della cosiddetta profezia maya”. E soprattutto è onesto, dice che il suo libro ora nelle librerie ha finito di scriverlo nel 2009 quindi 2012 Ultime notizie dalla fine del mondo si configura anche come una sorta di aggiornamento delle scoperte più recenti legate alla ormai famigerata predizione sudamericana. Divertente se vi piace guardare Voyager.

E Piperno, come vedete dalla copertina, è un pastiche a tema calcistico/letterario del 2005 apparso su “Nuovi Argomenti” in due parti; se siete in crisi di astinenza da scrittura da Premio Strega e volete sapere perché “la Lazio per me è una cosa dannatamente seria, per questo la butto in burletta” sarete accontentati. Il mio giudizio sulla collana? Positivo, non ti promette nulla che poi non mantiene. Se siete in cerca di ebook molto brevi sotto i due euro li avete trovati.

Aggiornamento 30/09: se desiderate approfondire la vostra conoscenza della collana, vi segnalo l’intervista di Gloria M. Ghioni (‏@GloriaGhioni) all’ideatore di XS, Francesco Anzelmo, direttore editoriale della sezione saggistica di Mondadori, la trovate su www.criticaletteraria.org.

Immagini | Google Play e www.mondadori.it

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Tom Bissell, Voglia di vincere, un saggio sui videogiochi per chi crede nelle vita extra

Voglia di vincere di Tom Bissell

Voglia di vincere di Tom Bissell
Isbn Edizioni, prima edizione digitale 2012, 8,99 €
Reading Life: 5 ore di lettura, 27 minuti ogni sessione, 993 pagine girate.

«So che i videoiochi hanno arricchito la mia vita. Su questo non ho dubbi. Mi hanno anche rovinato la vita. Su questo non ho dubbi».

Era da tempo che lo tenevo d’occhio su Bookrepublic e complice il fatto che l’avevo appena regalato a un amico ho rotto gli indugi. Che cos’è questo saggio di Bissell? In parole semplici il distillato dell’esperienza di un videogiocatore; le argute riflessioni sul fenomeno dei giochi per console che negli ultimi quarant’anni si sono aggiunti a quelli tradizionali. Un avvertimento, riuscirete davvero ad apprezzarlo se siete già dei giocatori ma se non lo siete potrebbero darvi dei suggerimenti per capire chi si svaga per ore davanti a uno schermo ^____^

Non so se come me scoppierete a ridere mentre lo leggerete o vi ritroverete delle riflessioni già vostre (“Ehi, l’ho pensato anch’io!”), so che questo “Extra Lives: Why Video Games Matter” – il suo titolo originale – era necessario. Un’intera industria, quella dei videogiochi, sforna nuove creazioni anno dopo anno e sarebbe sbagliato ignorarla perché “non conta”. Farsi delle domande su come sono fatti questi giochi, quali siano i loro limiti, quali i loro meccanismi, quali i loro pregi era un dovere e Tom Bissell è riuscito a dare delle prime lucide risposte.

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