Aggiornamento estivo software Kobo Touch 2.0

Schermata che illustra le novita della versione 3.0 di Kobo Desktop

Come stare dietro agli aggiornamenti del Kobo Touch? Tramite il programma Kobo Desktop Edition. Dal 10 luglio, come riportato dal blog dell’azienda canadese – http://blog.kobobooks.com/ –, è disponibile il software 2.0. Oggi l’ho installato sul mio lettore e posso dirvi come va 🙂 L’aggiornamento in genere va in coppia con quello del programma (giunto alla versione 3.0) che da Mac o Pc aiuta a tenere organizzato il Kobo.

Ancora una volta hanno riorganizzato la home page del lettore, siete abitudinari? Il Kobo non fa per voi. Se volete fare confronti guardate la foto della versione precedente (la trovate qui), ora cosa trovate? In lettura, Scopri, Biblioteca, Trova Libri, Wishlist; un po’ più nascosti la “rotellina” – da cui accedere alle Impostazioni o alla Guida in linea, vedere l’ora, attivare il wi-fi – e la lente del “Cerca” in alto a sinistra, l’indicatore della batteria a destra (con l’idicatore della connessione).

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Mondadori e Kobo alleati, in autunno ereader nei negozi ed ebook del gruppo da scaricare

L’alleanza tra Kobo e Mondadori, estate 2012

Mondadori e Kobo? Da oggi è realtà (o meglio lo sarà tra qualche mese). Ti distrai un secondo e quando pensi che sì, vabbeh, Kobo sbarcherà in pompa magna in Giappone grazie a Rakuten il 19 luglio – qui l’annuncio blog.kobobooks.com – ma nel nostro Paese niente… zac, pim, pum, pam, esce il comunicato stampa ufficiale (lo trovate cliccando qui). Di seguito le dichiarazioni dei vertici di entrambe le società, prima i canadesi con Mike Serbinis, amministratore delegato di Kobo:

“Siamo entusiasti di portare i nostri ereader, servizi ed ebook in Italia attraverso Mondadori. L’adozione dei libri digitali in Italia ha avuto un enorme successo – il mercato lo scorso anno è stato valutato intorno ai dieci milioni di euro. Ci aspettiamo una crescita significativa del mercato anche quest’anno e siamo entusiasti che Mondadori e Kobo lavoreranno insieme per offrire ai consumatori un’esperienza  di lettura digitale ricca di contenuti”.

E ora Maurizio Costa, vice presidente e amministratore delegato del gruppo Mondadori

“La forza di Mondadori (libri, riviste e negozi) si combina con l’innovativa piattaforma di lettura digitale sviluppata da Kobo, un’ottima soluzione per il mercato italiano. Il modo in cui le persone leggono sta mutando e ciò che offriremo farà sì che i consumatori possano accedere ai contenuti che vogliono leggere con la massima flessibilità. Mondadori Retail con l’adozione della piattaforma Kobo avanza verso l’integrazione tra retail fisico e digitale”.

Costa chiude dicendo che la rivoluzione digitale (editoriale) in atto è piuttosto un’evoluzione dentro la quale il ruolo di Segrate sarà quello di sempre, per chi volesse approfondire segnalo l’intervista di Daniele Manca a Costa uscita stamattina sul “Corriere”. Antonio TomboliniSimplicissimus Book Farm, Narcissus, Ultima Books – su Twitter offre un altro punto di vista commentando a caldo: “Mondadori abdica dal retail librario mettendo tutto nelle mani di Kobo. Qualcuno vorrà fare lo stesso con Nook?”.

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Fenomeno cinquanta sfumature digitali, pirateria e opportunità

La trilogia di E.L. James che non vedrete mai, pubblicata nella PBE

Alcune buone ragioni per non liquidare Cinquanta sfumature di grigio come un curioso accidente della storia? La sua pervasività; mi permetto di citare il tweet di un’amica del 14 giugno: “Se lo legge la signora alla reception di nota azienda, con le guance che divampano, allora è scattata la mania”. Secondo la classifica di TuttoLibri pubblicata il 30 giugno siamo a quota 10.000 copie (cartacee); in questo momento su Bookrepublic l’ebook di James è quarto in classifica (come su Amazon dove il seguito è sesto; primo e terzo su IBS) e qualche soddisfazione per Mondadori potrebbe arrivare anche dal digitale sempre che…

… il numero di persone che chiede su Internet agli altri utenti (ad esempio su it.answers.yahoo.com) dove è possibile scaricare l’ebook o il file PDF non diventi eccessivo – a me ha un po’ impressionato, fate una ricerca semplice su Google e vi renderete conto di cosa parlo. Ancora prima che essere propedeutico al consumo (“Prendo la storia di E.L. James in digitale così me lo leggo senza imbarazzi”, vedi Oggi il libro proibito si nasconde con l’ebook di Elisabetta Longo) il nuovo formato sembra favorire l’immediato stare dietro della moda del momento e per i più pigri c’è chi vende l’ebook a un euro su eBay adatto a ogni lettore, giuro.

Tuttavia, come i mezzi di informazione anglosassone si sono premurati di dirci, riprendendo la Press Association: “Amazon ha dichiarato che l’edizione per Kindle di Cinquanta sfumature di Grigio ha venduto il doppio di quella cartacea” (The Guardian). Ora, anche a essere pessimisti, questo significa un maggiore guadagno per autore, editore e distributore, nonostante la cattiva abitudine di coloro che usufruiscono di contenuti digitali di volere tali beni spendendo zero. Digitale, dolce morte per l’editoria o rivoluzione copernicana? Ho appena acquistato Gratis di Chris Anderson, dopo la lettura conto di scrivere un post ragionato sul tema.

Immagine trilogia “Cinquanta sfumature” e Piccola Biblioteca Einaudi | Elaborazione grafica: Luca Albani

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Thomas Pynchon a 75 anni consente la pubblicazione delle sue storie in ebook

Julie Bosman oggi sulle pagine elettroniche del “New York Times” scrive una bella storia, sin dal titolo: “After Long Resistance, Pynchon Allows Novels to Be Sold as E-Books” (l’articolo lo trovate cliccando qui). Thomas Pynchon, classe 1937, autore pubblicato in Italia da Rizzoli ed Einaudi, ha acconsentito che i suoi romanzi fossero digitalizzati e messi a disposizione in formato ebook.

Perché? Lo spiega Ann Godoff, attuale presidente della casa editrice di Pynchon: “Penso che voglia avere più lettori”. Tutto qui. Dapprima diffidente lo scrittore ha abbracciato il digitale pur continuando a preferire la carta (pare) e a non volerne sapere degli aspetti “social” della attuale industria editoriale. Sopra nel video potete ammirare lo spot che la Penguin ha confezionato per l’occasione.

Video | CHIPS by Vimeo

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Come ti avvicino il pendolare alla lettura digitale, Kobo Love Your Commute

La lettura (non parliamo della letteratura!) è una cosa seria; solo i nordamericani possono prenderla così alla leggera da sviluppare una iniziativa come Kobo Love Your Commute tesa a far conoscere gli ereader del loro marchio ai pendolari di Toronto. Prendete un gruppo di ragazzi qualsiasi, dotateli di zainetti con cento lettori Kobo, affiancate loro una scrittrice – Julie Wilson, pubblicata dalla misconosciuta HarperCollins, l’avranno drogata per convincerla, è chiaramente alterata ^___^ nevvero? – e sguinzagliateli per la metropolitana.

A questo punto che succede? Quando intravedono un lettore con il suo bel libro cartaceo, zac, gli regalano un Kobo con l’ebook della Wilson già caricato; roba da matti, un lettore e un libro digitale gratis (e sapete quanto il sottoscritto sia attaccato ai soldi) solo perché… sei già un lettore. Ovvio che i pendolari di Toronto rimangano prima di sasso e poi entusiasti di fronte a una campagna promozionale del genere, come ci insegna Scott Pilgrim vs. The World (vedi fotogramma), non è che ci sia granché da divertirsi nella capitale dell’Ontario.

“Fun? In Toronto?”

L’ebook di Julie Wilson, Seen Reading, ruota intorno ai pendolari e alle loro letture – ed è nato se ho capito bene da un blog sulla falsariga del “nostro” librimetro.wordpress.com –, proprio per questo è stato scelto da Kobo. Quanti spunti narrativi possono infatti nascere immaginando quali storie si celano dietro a un uomo o una donna che legge su un mezzo pubblico? Infiniti. E così, dopo quasi settecento avvistamenti debitamente registrati, Julie è passata dall’osservazione all’azione raccogliendo cento microstorie in un volume.

Tutti i dettagli di Kobo Love Your Commute – non conosco la paga dei ragazzi ma di materiali avranno speso 1300 dollari di lettori più 100 per gli ebook della Wilson, siamo dalle parti del Movimento 5 Stelle quanto a budget 😉 – li trovate in un post del blog dell’azienda nippocanadese (cliccate qui). Davvero un peccato che in Italia Amazon, Sony o IBS abbiano già fatto campagne simili sulle linee della metropolitana di Milano e di Roma e delle altre principali città… come dite? Non l’hanno ancora fatto? Beh, dovrebbero.

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Andrea G. Pinketts, Lazzaro, vieni fuori, un dannato capolavoro

“Lazzaro, vieni fuori” di Andrea G. Pinketts

Lazzaro vieni fuori di Andrea G. Pinketts
Feltrinelli Universale Economica, maggio 1997, 7,50 €
Nessuna storia di Pinketts pubblicata da Feltrinelli è ancora disponibile in ebook 😦 Non so, proverò a mettere in piedi una campagna di sensibilizzazione ^___^ Aggiornamento: i primi tre libri (tra cui questo) esistono ora anche in formato elettronico! Cliccate qui.

«Per molto tempo sono andato a letto tardi. La differenza tra me e Proust».

A volte ti viene voglia di rileggere storie così, esordi letterari perfetti da conservare come perle rare. Pinketts ha scritto questa opera d’arte a poco più di trent’anni e devo averla comprata a fine anni Novanta, proprio nell’Universale Economica Feltrinelli, quella con la copertina di tela, avete presente? (L’immagine sopra, “rubata” dall’ottima recensione di Mattia su www.readers-bench.com, corrisponde all’edizione di cui parlo). Acquistata, regalata e prestata tanto che un giorno non mi tornò più indietro, ora ne posseggo una copia recente dalla lucida copertina plastificata, in attesa dell’ebook 😉

Nessuna delle narrazioni successive aventi Lazzaro Santandrea protagonista mi ha mai convinto (mi sono arreso del tutto a Il conto dell’ultima cena del 1999) ma questo primo episodio al fulmicotone, una “fiaba d’azione” come la definisce lo scrittore stesso, continua a sorprendermi e a farmi ridere quando le persone sono troppo serie. Una strampalata indagine in terra trentina diventa un congegno capace – grazie al talento di Pinketts per la frase, per i detrattori sprecato in giochi di parole e trame ridicole – di farti volare le ore, disperato che il godimento possa finire con l’ultima riga del romanzo. Da leggere.

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Marco Rossari, L’unico scrittore buono è quello morto, mi sembra ragionevole

“L’unico scrittore buono è quello morto” di Marco Rossari

L’unico scrittore buono è quello morto di Marco Rossari
Edizioni e/o, gennaio 2012, 6,50 €
Reading Life: 4.2 ore di lettura, 31 minuti ogni sessione, 1466 pagine girate.

«”Com’è andata?”. Ho fatto spallucce. “Normale”. “Ottimo. In questa busta c’è il suo compenso. E qui un nuovo lavoro per lei”».

Accidenti ai tweet degli uffici stampa… Ho comprato su Bookrepublic la raccolta di racconti di Marco Rossari del tutto in buona fede. Ora, difficile dire, magari non era il momento giusto per leggerlo; magari chi lavora in editoria una volta a casa non vuole ritornare in casa editrice attraverso le pagine elettroniche di un ebook… ma sono state quattro ore faticose e lunghissime.  Salvo il racconto della zanzara, che mi ha molto divertito, e anche la scrittura di Rossari – la ritroverò in qualche sua traduzione o alla prova su un romanzo intero –, per il resto, vedi sopra, due stelle su cinque bastano e avanzano.

Consigliato a chi ama la letteratura e si diverte a riconoscerla attraverso i suoi molteplici riutilizzi (per darvi un’idea, immaginate un film realizzato citando e omaggiando tante altre pellicole, magari un po’ stravolte per non farle individuare subito, ho reso l’idea?). Consigliato a chi beve. Consigliato a chi non disdegna i finali improvvisi e fatali. Consigliato ai lettori uomini. Consigliato agli addetti ai lavori. Consigliato a chi ha nostalgia dei primi romanzi brevi di un certo brillante scrittore milanese che nel frattempo si è perso – almeno, a me l’ha ricordato nel senso di certe frasi. A tutti gli altri non lo consiglio.

Aggionamento: a coloro i quali L’unico scrittore buono è quello morto è piaciuto – e siete tanti/e – piuttosto che strozzarvi in 140 caratteri, commentate qui sotto, d’accordo? Anche l’autore è invitato al dibattito, io porto il Nino Franco “Rustico” e qualche torta salata fatta da me. Prendiamo la vita con leggerezza una volta tanto 😉

P.S. (05/07/2012) Che poi, se mi fossi ricordato, Marco, che eri l’autore di “Un piccolo premio in Brianza” (rammenti? io sì, dopo cinque anni ho ripescato dalla memoria quel racconto) non sarei diventato un “tuo” lettore, nemmeno così, come mi è capitato, per sbaglio. Non succederà più. Ciao. Un amico di un’amica di Marcello.

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Google Libri, acquistare e leggere ebook è ancora più facile

La vetrina di Google Play Libri, gli ebook di Mountain View in Italia

Google Libri, è la notizia di ieri. Se volete approfondire leggete gli articoli di Salvioli su “Sole 24 ORE” oppure di Rastelli sul “Corriere della Sera”. Premessa, posso solo guardare dalla finestra questo servizio per ora dato che non ho né un tablet né uno smartphone android, mi piace riportare però un commento di chi il servizio di Mountain View l’ha usato da subito, si chiama Claudio e gli ebook li legge con un dispositivo mobile HTC:

… questo è il futuro… e lo dice uno da 25 libri l’anno che fino a qualche tempo fa non avrebbe mai pensato di poter sostituire la carta! Fate il widget (alla Kobo) e sono 5 stelle, per la sesta basterà il tempo… tra parentesi, leggendo qualche recensione di utenti: i libri (e la cultura) si pagano, che vuol dire “una stella perché ci sono pochi libri gratis”?

Ho acquistato tanto per fare una prova L’ora più bella di Stefano Benni a 0,99 euro, lo leggo tranquillamente su Firefox; alla voce “Modalità di lettura” però sotto “eReader e altri dispositivi” non ho ancora il link per scaricare il file .epub o .pdf relativo al Google eBook che desidero trasferire sul mio Kobo. Non so se dipenda da Feltrinelli o da Google ma spero che rimedino. Mi correggo, ho riprovato dopo quaranta minuti ed è disponibile 🙂 Ho eseguito il download del file senza problemi.

Avete fatto caso alla classifica dei libri a pagamento più venduti? In testa c’è Hunger Games, secondo La ragazza di fuoco, entrambi di Suzanne Collins e pubblicati da Mondadori, terzo Il turno di notte lo fanno le stelle di Erri De Luca apparso nella stessa collana Zoom dell’ebook di Benni che ho acquistato io (davvero troppo brevi sebbene costino meno di un euro…).

Tornando a Google Libri è piacevole essere stati scelti, intendo noi italiani, per primi – dopo USA, Canada, Australia e Regno Unito (fonte: www.the-digital-reader.com) – da una multinazionale come Google per la “sperimentazione” di uno store ebook multidispositivo da subito. Chissà quanto e se darà impulso alle vendite di libri elettronici nel nostro paese dove sono – e saranno sempre – molti di più i telefonini che gli ebook reader.

Immagine | play.google.com

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Hunger Games, ebook in italiano a meno di un euro in concomitanza con il film

Hunger Games, il primo episodio in ebook scontato ma solo il 1° maggio

Oggi esce nelle sale in Italia Hunger Games il film e in Mondadori hanno pensato fosse l’occasione giusta per scontare il libro elettronico portando il prezzo da 6,99 euro a 0,99 euro. Se siete iscritti alla newsletter di una delle librerie on-line del nostro paese (nel mio caso IBS.it) dovreste avere ricevto la notizia, altrimenti lo verrete a sapere da me ^____^ Non sono solo i canadesi a proporre offerte irresistibili, ricordate?

Vi giro qualche link nel caso voleste regalarvelo o farne regalo, su Bookrepublic basta che clicchiate qui, su Internet Bookshop invece l’offerta – vi ripeto, pare limitata solo a oggi – la trovate qui; poteva mancare Amazon? Certo che no, sulla scheda del primo ebook della trilogia compare un bel 93% di sconto e così via. Credo che in ognuno dei vostri negozi preferiti potrete trovarlo a poco più di un caffè 😉 Buona lettura!

Immagine | Screenshot dell’offerta relativa a Hunger Games su Bookrepublic

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In libreria con un occhio al digitale, ebook disponibile o no?

In aletta di "Ho vissuto più di un addio" S&K segnala la disponibilità dell'ebook

Alette ed ebook, quarte ed ebook, dovrò starci più attento. Questo è uno scherzoso mea culpa nato da una esperienza personale che vorrei diventasse patrimonio di tutti coloro che si stanno avvicinando alla lettura digitale. Oramai quando entro in libreria e aggirandomi fra gli scaffali vedo un libro che mi piace mi domando sempre: “Ci sarà in ebook?”. Anche per il volume di David Servan-Schreiber Ho vissuto più di un addio me lo sono domandato.

Ho letto tempo fa il suo Anticancro – un testo che propone una teoria generale su come aiutare il nostro corpo a prevenire i tuomori tramite buona alimentazione e stili di vita sostenibili – e saputo per caso della sua scomparsa otto mesi fa ero in cerca del suo scritto/testamento pubblicato in Italia sempre da Sperling & Kupfer a settembre 2011. Chissà perché ero convinto che non esistesse la versione elettronica, mi sbagliavo.

Due suoi libri su tre (il titolo Guarire non ancora, Anticancro sì a soli 2,99 euro) li potevo trovare infatti in digitale, su Bookrepublic ad esempio (cliccate qui). Fossi stato più attento – osservate la foto in alto – avrei potuto capirlo dal libro stesso: in aletta Sperling l’ha scritto con tanto di grassetto che potevo comprarlo in ebook 😦 Adesso mi chiedo, sono io che nsono stato troppo distratto? O è la posizione dell’avvertimento che potrebbe essere abbassata?

Fosse stata quella scritta più vicina al prezzo ci avrei fatto maggior caso? Avrei oggi in tasca cinque euro (la differenza tra il costo del libro e dell’ebook) in più? Può darsi. Intanto un bravo a Sperling & Kupfer e agli altri editori che non hanno paura di pubblicizzare le versione elettroniche delle loro pubblicazioni. A tutti voi lettori invece la raccomandazione di cercare nelle copertine dei libri simili avvisi ^____^

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