Reading Life, come Kobo premia i suoi lettori divertendoli e monitorandoli

Leggi? Allora ti premio, l'approccio giocoso della Reading Life di Kobo

Kobo e social reading (beh quasi, nel mio caso). Arrivo tardi a parlare di Reading Life, l’ha già fatto più di un anno fa Marco sul suo blog Dei libri passati presenti e futuri, rispetto a lui porto la mia esperienza di utilizzatore diretto di un dispositivo Kobo da circa sei mesi. Che cos’è Reading Life? Un’applicazione che ti permette di condividere la tua esperienza di lettura con gli altri.

Disponibile su più media (dal Kobo Touch all’iPhone, qui il video, fino all’iPad e al Vox, il tablet di Kobo forse disponibile in Germania già da questa estate), Reading Life sull’ereader a inchiostro elettronico canadese registra le statistiche di lettura dell’ebook che sto leggendo: ore e “pagine” girate sostanzialmente più la media in minuti delle sedute a esso dedicato.

Oltre a questo Reading Life vi dice quanti libri avete terminato, quante ore avete speso a leggere e la percentuale di completamento della vostra biblioteca. Il software al servizio del lettore smemorato insomma: vi sarà capitato a volte di provare a monitorare cosa compravate e leggevate, se il libro vi era piaciuto o meno ecc. scrivendo pazientemente su un semplice quaderno fino al sofisticato Book Journal di Moleskine ad esempio. I canadesi hanno provato a replicare tale esperienza nel digitale.

Ecco i badge con i quali Kobo premia la tua voglia di ebook

Statistiche a parte l’aspetto divertente – ma se vi annoia potete disattivare Reading Life dal menu Impostazioni – sono i premi: 26 distintivi, per l’utente italiano, che rapresentano ognuno un diverso utilizzo dell’ereader. Avete letto cinque volte tra mezzanotte e l’una del mattino? Vi siete guadagnati il badge con una simpatica donna su una scopa volante, l’Ora delle streghe. Non vi siete staccati dal vostro ebook per due ore di seguito? Ecco Lettore infaticabile e così via. Io ne ho 22 su 26 🙂

Quali non ho ancora? Quelli legati alla condivisione di tali premi su Facebook, l’unico social network raggiungibile dal Touch tramite Reading Life. In pratica i canadesi vi invitano a far partecipi gli amici della vostra passione per la lettura sulla piattaforma di Zuckerberg. Ecco, questo non l’ho ancora fatto, chiederò a voi lettori del blog di raccontarmi com’è! ^___^ A volte un video vale più di mille parole, cliccate qui per vedere il tutorial ufficiale di Kobo!

Kobo ha tutte le intenzioni di supportare Reading Life di pari passo con l’uscita dei suoi lettori digitali. Per i dirigenti canadesi “vedere quali ebook i tuoi amici stanno leggendo, sapere quali avete in comune, chiedere un consiglio, confrontare i premi guadagnati e le statistiche, condividere citazioni preferite, note e riflessioni con gli altri” sembra uno dei possibili futuri della lettura. Forse sono troppo affezionato al concetto di lettore solitario per arrivare a un tale livello di condivisione istantanea della mia esperienza con gli ebook 😉

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The Hunger Games, esce il film, Mondadori pubblica i primi due ebook e il terzo?

I due ebook della serie The Hunger Games disponibili in italiano

La serie di Suzanne Collins The Hunger Games non era ancora apparsa in ebook. Dal 20 marzo saranno disponibili in formato elettronico i due volumi tradotti in italiano, almeno così apprendo su IBS.it. Grazie al cielo hanno tratto un film dal primo episodio della trilogia che uscirà in tutto il mondo il 23 marzo (tranne che in Italia) e Mondadori ha preso la palla al balzo. Sarebbe stato bello avere da subito anche l’ultimo episodio ma dovremo aspettare 😦

Era diverso tempo che non mi staccavo da una storia per sei ore filate (tanto ci ho messo per finire La ragazza di fuoco) ed era un peccato che gli ebook della Collins non fossero ancora disponibili. Uscita da anni in Italia la serie non aveva avuto fortuna tanto che il terzo libro, Mockingjay (pubblicato negli USA nel 2010), non era stato ancora proposto nel nostro paese. Fatte le debite proporzioni immaginate che La vendetta dei Sith fosse stata rimandata…

A ogni modo Mondadori ha fatto bene, date un’occhiata ai motori di ricerca: la caccia ai PDF pirata dei due volumi usciti finora si è rinvigorita in queste ultime settimane; l’interesse per la storia della Collins verrà via via amplificato dal film in uscita e se fosse stata assente un’offerta commerciale legale – invece che 17/14,50 euro il primo libro verrà venduto a 6,99, questo sì che è un prezzo – la casa editrice di Segrate ci avrebbe solo rimesso.

E il terzo volume? Sarà in libreria il 15 maggio – due settimane dopo l’uscita di The Hunger Games nelle sale italiane – 19 mesi dopo la pubblicazione di Mockingjay negli USA. Mi augurerei che pure la versione elttronica sia disponibile in contemporanea ma chi lo sa. Il risultato attuale delle strategie di Mondadori? Ho appena comprato il terzo episodio in ebook sul Kobo Store a 9,30 euro 🙂 Quasi due anni per attendere una traduzione sono troppi.

Immagine | www.ibs.it

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Toccare i libri di Jesús Marchamalo, una guida utile per non confondere più la lettura con il libro

Toccare i libri di Marchamalo

Il testo di Jesús Marchamalo Toccare i libri, pubblicato l’anno scorso da Ponte alle Grazie (Gruppo Mauri Spagnol) mi è stato suggerito da un’amica, forte lettrice e amante dei libri. Incuriosito ho subito cercato on-line il volumetto, 64 pagine appena, otto euro, del cinquantaduenne giornalista spagnolo – cliccate qui per leggere una sua intervista apparsa a ottobre su GQ – in modo da acquistarlo e far sì che mi arrivasse subito.

Sgomento, orrorre! Su IBS, Bol.it, Feltrinelli ecc. la tanto odiata dicitura: “Attualmente non disponibile”. Ma se è uscito da sei mesi? Andiamo bene, del resto visto il sottotitolo – una passeggiata romantica e sensuale tra le pagine – non poteva certo esserci in ebook. Aspetta! E se nella libreria XY ne fosse rimasta una copia? Fortuna di vivere ai confini dell’impero, una telefonata ed ecco il libricino fra le mie mani.

Quanto a lei, caro Lettore, oltre a ringraziarla per il suo interesse, mi permetta di raccomandarle di consigliare questo libro il più velocemente possibile a un amico, sempre che le sia piaciuto naturalmente, prima che anche l’editore italiano decida di considerarlo un bene in esaurimento, se non altro per tenere fede anche lui alla tradizione.

Così si chiude la premessa di Marchamalo dove vengono narrate le vicende del suo testo, più volte stampato in Spagna (anche da editori diversi) e più volte esaurito perché il passaparola ne aveva fatto un titolo irrinunciabile. L’autore mette le mani avanti, afferma: “Guardate, se non lo trovate non rivolgetevi a me ma a chi lo stampa“. Dato che pare averci visto giusto ho così interrogato l’account Twitter di Salani (Gruppo Mauri Spagnol).

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Che cos’è un ebook reader? Una bella sorpresa per leggere senza fatica

Lie to me opening theme

È venuta a trovarci in casa editrice una futura (ma già) autrice l’altro giorno. Tra gli argomenti che abbiamo affrontato ci sono stati anche gli ebook; Elisa – ha la mia stessa età, trent’anni o poco più – mi dice che no, lei è affezionata all’oggetto libro, non ce n’è. Quando però le ho portato il mio Kobo Touch il suo viso si è illuminato dalla sorpresa. “Ma come? Io credevo che i lettori digitali fossero come gli iPad!” [vi rimando al blog di Tombolini circa questo fraintendimento].

Siamo talmente abituati, almeno dagli anni Ottanta del XX secolo, a leggere su schermi retroilluminati che la lettura digitale viene troppo spesso confusa con la lettura a monitor. Quando ci viene proposto di leggere tramite una tecnologia nuova, ovvero schermi a inchiostro elettronico, possiamo solo esserne stupiti. Ma come? Perché non mi si affaticano gli occhi? Diavoli dell’inferno! Cos’è questo affascinante accrocco?

Ma c’è un paradosso: nonostante un ebook reader imiti al 95% l’esperienza che si ha con un libro tradizionale è il tablet per la persona comune a essere il supporto per la lettura digitale. Credo dipenda da tre fattori 1) la loro maggiore diffusione (iPad su tutti) 2) le loro generose dimensioni (simili a quelle di un volume cartaceo) 3) “il bianco carta” e i colori che possono riprodurre (contro il grigio degli schermi e-ink).

In chiusura… non ho certo la verità in tasca, se “sfogliare” un ebook su un tablet LCD non vi fa né caldo né freddo – le app per leggere ebook abbondano del resto, Kobo ne rilascerà una anche per le tavolette che useranno Windows 8 – fate finta di non aver mai letto questo post; se invece faticate a leggere in digitale perché i vostri occhi reclamano una superficie passiva (priva di una lampada che vi illumina) comprate l’e-reader che preferite. Sarà una bella sorpresa.

Immagine | Lie to me

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Kindle Touch in vendita fuori dagli USA, il Canada batte gli stati europei

Il Kindle Touch in vendita presso lo store canadese di Amazon

Annunciato ma mai avveratosi lo sbarco del Kindle Touch fuori dagli USA è avvenuto, non ancora in Europa ma in America. Da ieri (se non ho fatto confusione con le date!) il lettore digitale touch di Amazon è disponibile per la vendita in Canada a 139 dollari – circa 103 euro al cambio attuale. Ne dà notizia www.mediasyndicate.com e se non vi fidate potete pure andare sulla pagina dedicata dello store di Bezos dove scrivono: “We are excited to now ship Kindle to Canada”.

Come mi ha scritto di recente Eleonora – “Ho avuto modo di usare un Kindle (non touch)… non c’è paragone con il nostro Kobo!! A mio parere il prodotto di Amazon è inferiore!” – il vero “rivale” del Kobo Touch, che alcuni di noi in Italia hanno già comperato, è questo modello di Kindle, non quello con i tasti attualmente in commercio. Se i nippo-canadesi non si preoccuperanno di entrare presto nel nostro mercato è facile che rimarranno al palo.

Questo post verrà aggiornato di volta in volta tracciando per quanto possibile l’avvenuta disponibilità del Kindle Touch fuori dagli Stati Uniti. Rimanete sintonizzati 😉 Ad esempio, non faccio tempo a pubblicarlo che mi tirano gli orecchi e mi ricordano come il touch di Amazon è pure disponibile per la spedizione in Giappone – “We are excited to now ship Kindle to Japan” – India, Australia, Nuova Zelanda ecc. già da inizio febbraio. Il Canada è però il primo paese ad avere una vetrina dedicata all’evento sul proprio sito “nazionale”.

Divertente (o frustrante, decidete voi) come il Kindle Touch risulti ordinabile anche in Europa, sempre da questo mese, in Irlanda (che agli inglesi “ancor gli girano” vedi www.gizmodo.co.uk), Portogallo, Olanda, Belgio, Grecia, Svizzera, paesi scandinavi, paesi dell’Est ecc. ecc. insomma laddove Amazon non ha aperto uno store suo…

Immagine | www.amazon.ca

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ebook e prezzi, il problema della attribuzione di valore esiste da sempre

Il prezzo degli ebook, una angosciosa questione che trovo stucchevole. Volete spendere il meno possibile per acquistare i vostri libri digitali? Liberi di farlo. Non sono a posto (o vengo ritenuto poco furbo) se compro un ebook a dodici euro? Non mi importa. Potremmo stare qui fino al termine delle nostre esistenze a discutere sulla attribuzione di valore che diamo alle cose e non venire mai a un accordo. Leggete questo passaggio:

Ora pertanto debbo dire che il prezzo del libro fissato dall’editore sulla coperta di esso è ben soventi esagerato per cui fa ristare l’avventore dal comprarlo, non volendo esso offrire al libraio un terzo meno, primo danno; e perchè l’editore fu costretto a fissare prezzi che spaventano il compratore? perchè i librai chiedevano sconti enormi fino al 50% ond’è che l’editore dovette regolarsi a fissare un prezzo sul quale accordando il 50% gli rimanesse per lui se non il 20 almeno il 10 e di più un margine pel rischio delle copie che gli rimangono invendute.

Dichiarazione apparsa sulla “Bibliografia Italiana” di un editore torinese visionario Giuseppe Pomba (favorevole ai libri a prezzi popolari e indirettamente collegato alla nascita della UTET) nel lontano 1871, sì avete letto bene, sono passati centoquarant’anni ma siamo ancora qui a discutere su quanto dovrebbero costare questi strani mezzi di “diffusione dei lumi” siano essi cartacei o digitali. La mia opinione è che costano quanto uno è disposto a pagarli.

A proposito sapete quanto viene al chilo il tè? E un etto di zafferano sapete quanto lo pagate? E un litro di Coca-Cola? È giusto pagare “così tanto” ciò che abbiamo intenzione di consumare? Ma sono solo foglie, fiori e acqua aromatizzata! ^___^ Vi rimando al post su ebook e pirateria di tre settimane fa se vi va di capire come la penso, perché scaricare illegalmente non comporta alcun dubbio morale per me in quanto semplicemente sbagliato.

Per altri pareri sul prezzo degli ebook – anche in completo disaccordo con me 🙂 – vi segnalo “Ancora sul prezzo degli ebook e su alcune scelte opinabili” su eletteratura.wordpress.com, “L’odore dei soldi (digital edition)” su strategieevolutive.wordpress.com e i commenti in calce alla pagina dove potete scaricare gratuitamente le opere del collettivo Wu Ming, cliccate sull’indirizzo del loro sito per arrivarci direttamente www.wumingfoundation.com.

Foto | “More books, please!”, Susana Fernandez by Flickr

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Vincenzo Latronico, Ginnastica e rivoluzione, tra gli ebook più reazionari letti da Wu Ming 4

Ginnastica e rivoluzione

Ginnastica e rivoluzione di Vincenzo Latronico

Ginnastica e rivoluzione di Vincenzo Latronico
Bompiani 2010, 11,99 €
Reading Life: 3.4 ore di lettura, 28 minuti ogni sessione, 1381 pagine girate.

«Ovviamente sono d’accordo, dovremmo tutti prenderci per mano e salvare il mondo che il bieco capitalismo stringe nella sua morsa d’acciaio, ma a volte semplicemente non riesco a crederci, non riesco a convincermi che andando tutti in piazza si risolva qualcosa».

È più forte di me, una volta scoperto un autore devo recuperare tutto quello che ha scritto, fu un dramma quando scoprii Montalbán 🙂 Dopo aver letto il secondo romanzo di Latronico (La cospirazione delle colombe), ho comprato su Bookrepublic la sua prima opera uscita nel 2008. Per ora la sua produzione maggiore sono questi due titoli quindi direi che sono a posto con le mie fisime.

Innanzitutto un chiarimento sul titolo del mio post, l’affermazione di Wu Ming 4 riferita al “fatalismo” delle storie di Latronico – che se fossi in Bompiani utilizzerei come testo per una fascetta promozionale – la trovate sul blog di Lara Manni tra i commenti a “Scrittori che si interrogano sul terribile diritto” che riporta il testo integrale dell’articolo scritto dall’autore circa ebook e pirateria apparso su “la Lettura”del 5 febbraio 2012.

Veniamo alla storia: in attesa del G8 di Genova, a Parigi si intrecciano i destini di alcuni giovani. Mi è piaciuta, meno del secondo ma ugualmente ben scritta. Cosa mi ha infastidito: la voce “unica” dei cinque personaggi principali che gratta gratta è sempre la stessa – persino quella dell’enigmatico SS. Di fatto, nonostante le loro diverse, affascinanti, storie personali… a mio avviso sono in realtà un’unica coscienza contestataria (lodevole eccezione tra i personaggi secondari l’avvcato Kilgore che pare più autentico).

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Un pomeriggio per biblioteche perché in ebook Bizot non è disponibile

Il cancello di François Bizot

Come ha scritto di recente @ScintillaLuz su Twitter: «La vita del libro come “prodotto commerciale” può essere breve. Ma le biblioteche conservano anche tutti i volumi “fuori catalogo”». La definizione “prodotto commerciale” riflette bene la natura del libro tradizionale, tirato in un tot di esemplari una volta esaurite le copie prima risulta esaurito, poi fuori catalogo. Differenza sostanziale rispetto all’ebook che non finisce mai ma è sempre disponibile.

Ora per riprendere il discorso di cui sopra uno potrebbe dire: «Anche se il libro non lo trovo più basta che lo cerchi in biblioteca». Dipende, dipende se il bibliotecario l’ha nel frattempo acquistato. Mettiamo che voglia una copia de “Il cancello” di François Bizot uscito nel 2000 in Francia e nel 2001 in Italia per Ponte alle Grazie (nel 2007 in economica presso Tea). Ebbene, l’edizione Tea è esaurita, quella cartonata a 15,49 euro (ovvero 30.000 lire) reperibile in 3/5 giorni.

Al di là del segreto mistico per il quale l’edizione di “lusso” del libro di Bizot vecchia di dieci anni e più è ancora disponibile mentre quella economica no, come me la cavo se non posso aspettare e ne ho bisogno subito? Beh, non resta che rivolgersi a una biblioteca. Nel Bellunese dove abito sono stato fortunato, una, sulle oltre cinquanta biblioteche del network provinciale, a 30 chilometri da dove risiedo, ce l’ha.

Ho telefonato, me la sono fatta mettere via – grazie Elena –, ho preso l’auto (30+30 e un’ora tra andare e tornare) e adesso è sulla mia scrivania. Capirete come l’ebook sia una risposta concreta alla difficile reperibilità della maggioranza delle storie e dei saggi in commercio, cercavo un titolo di cinque anni fa non certo sconosciuto. Per concludere un accenno all’ebook lending, il prestito di libri digitali: pare essere molto gradito dal pubblico anglossassone, vedi il post di J.P. Titlow “Thanks to iPads and Kindles, E-Book Lending at Libraries Explodes” su www.readwriteweb.com.

Immagine | www.italia-vietnam.it

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Seneca, La brevità della vita, dopo due millenni da un volumen a un ebook

"La brevità della vita" di Lucio Anneo Seneca

La brevità della vità di Lucio Anneo Seneca (traduzione di Alfonso Traina)
BUR-Rizzoli, 2010, 3,99 € (PDF con DRM)
Reading Life: 1.5 ore di lettura, 11 minuti ogni sessione, 59 pagine girate.

«Ora, mentre il sangue è caldo, mentre abbiamo vigore per mete migliori si deve andare. Ti attende in questo genere di vita un gran numero di buone attività, l’amore e la pratica della virtù, il saper vivere e morire, un profondo riposo».

Acquistato su Internet Bookshop, solo dopo averlo caricato su Adobe Digital Edition mi sono accorto che non era un epub ma un PDF… Sono stato sbadato e probabilmente rimarrà l’unico ebook in questo formato sul mio lettore. Leggere Seneca su Kobo è stato infatti scomodo (ho dovuto ruotare il documento sul lato lungo del dispositivo per visualizzarlo al 200%) ma non ne sono affatto pentito. La voce del filosofo romano giunge limpida oltre i secoli come per lui accadeva con gli insegnamenti di Socrate, Carneade ed Epicuro. Insieme a una per Kindle (0,89€) l’edizione digitale Rizzoli del “De brevitate vitae” è tuttora l’unica (febbraio 2012) in commercio. Preziosa la cura di Alfonso Traina.

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Rakuten, una Amazon dal volto umano secondo il suo CEO Hiroshi Mikitani

Sony PRS-T1, un ereader a 20.000 yen contro il Kobo a 10.000?

Sapete che ogni tanto vi stresso con notizie curiose relative a Rakuten, l’azienda giapponese padrona di Kobo. Lo faccio sia perché è giusto interessarsi a chi nel proprio dispositivo di lettura digitale ci mette i soldi (per svilupparlo, aggiornarlo ecc.) sia perché lo store di e-commerce nipponico ha nientemeno che l’ambizione di competere con Amazon. Su “The Guardian” è comparso un pezzo molto interessante di Zoe Woods con un’intervista a Hiroshi Mikitani, fondatore e capo di Rakuten:

A differenza di Amazon, che è solo un “gigantesco distributore automatico”, la nostra strategia è quella di costruire alleanze e ci auguriamo che il Kobo sarà un’opzione più “open source” del Kindle per rivenditori ed editori. “Ci sono molte imprese a cui Amazon non piace perché vuole controllare e dominare tutto”, dice Mikitani. “Noi siamo più portati alle collaborazioni… Vogliamo stabilire legami con i rivenditori”.

A metà gennaio 2012 Nate Hoffelder su www.the-digital-reader.com riportava come Rakuten stia pensando di lanciare il Kobo in Giappone a 10.000 yen quando il Sony PRS-T1 è venduto a 20.000… Avrete capito che Mikitani ha ben chiaro quali mercati aggredire (Europa compresa) con buona pace della sua idea di Rakuten come una Amazon più “umana”. Il primo dei paesi del Vecchio Continente a essere interessato dalle politiche giapponesi potrebbe essere la Germania, vedi “Konkurrenz aus Japan” su www.internetworld.de.

Immagine | www.rakuten.co.jp

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